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Pane & Olio

Monte Sagro

Da molto tempo non montavo sul Sagro, ho rinunciato da tempo allo spigolo est e troppo facile l'erboso versante sud per quella strada che arriva a Pianza, e poi le cave ...  ma avevo torto perché questo bonaccione regala molto più di quanto pretende.

Il panorama che si gode dalla cima è sorprendente per chi, con poca fatica e nessuna difficoltà, la raggiunga.

Da foce di Pianza son salito sullo Spallone per anticiparne la vista e poi, per l'aereo crinale, alla cima.

Ne sono disceso per la direttissima e, individuate le tracce del vecchio sentiero 173, son andato fino ai ruderi dei caselli sopraffatti dai lamponi, qui si respira aria d'altri tempi, poi di nuovo giù fino ai nuovi segni.

La cima era un po' affollata per la verità ma solo intorno alla croce, ho sostato parecchio da solo al culmine dello spigolo est a veder nascere le nuvole.

E' come un fil di fumo che si avvolge e forma una matassa, al principio ristagnavano tra le foci di Vinca e di Navola e poi prendevano a correre,  un batuffolo correva verso le cime e gli altri gli si attaccavano dietro così, sfilacciati, facevano velo ma a tratti lasciavano intravedere ora il Cavallo, ora il Garnerone od il Pisanino.

E' uno spettacolo affascinante che spesso riesco a vedere su queste montagne; per la verità ho visto anche altre cose ma adesso non mi va di parlarne. :(

Dalla cima guardando giù verso i ruderi della casa al Riccio e della casa dei Pisani, sul bordo del canal Regollo, attraverso questo gioco di sole e di nuvole tra l'erba di color smeraldo pareva di vedere Machu Picchu tanto che Anna, mentre passavo le foto sul pc, mi ha chiesto:

- Ande? -

- No, Apuane.- :-)

 

Foce di Pianza – Spallone – M.Sagro – Caselli – Foce Pianza.

 

Crinale e Versante sud

Foci di Vinca e Navola

Canal Regollo

Casa al Riccio

Garnerone e Pisanino

F. Vinca e spigolo est

Monte Sagro - notturno

16-17/06/2006

Il vento marino spazza il crinale del Sagro mentre il sole tramonta nascosto da una cortina di nubi, solo a tratti riesce ad illuminare i monti con l'ultima ultima luce del giorno. Intanto caliamo dalla cima fino ad un valloncello erboso subito sotto l'incrocio del sentiero con la direttissima.

Ultime luci sul Cavallo

Tramonto

Tramonto dal sagro

Alba

Alba 2

Il luogo è riparato e intatta rimane la vista sul golfo dei poeti. Ci prepariamo per la notte, il terreno è in leggera discesa ed entrati nel sacco a pelo scivoliamo inesorabilmente fino a puntare i piedi contro la parete della piccola tenda.

Adopro lo zaino per cuscino, è il più  grande che uso di rado, ne avverto comunque l'odore, un misto di erba polvere e sudore dilavato dall'acqua e cotto dal sole di cento gite.

Alle tre e mezzo, con la melodia di trottolino amoroso, il telefonino ci dà la sveglia. Aperta la lampo della tenda il vento notturno, gelido, ci fa la barba   facendo scomparire ogni residuo di sonno. Dalla piccola apertura contempliamo uno spicchio di cielo finalmente sereno con la luna al secondo quarto e un miliardo di stelle che rischiarano la notte.

C'incantiamo alla vista della riviera illuminata, un'unica marcata riga luminosa ricalca la costa mentre filamenti di luci tremule come fiammelle disegnano vie , piazze, ghirigori arancioni punteggiati di bianco vivido, come un miriade di lucciole.

Questo chiarore si riflette sulla volta del cielo e unito alla luna e alle stelle schiara la notte al punto che la frontale è quasi inutile nella risalita verso la vetta.

Dall'altro lato le luci di Vinca son talmente vicine che il cono proiettato al suolo fa da alone al più brillante puntino luminoso tanto da stropicciarsi gli occhi perché sembra di guardarle attraverso un vetro appannato.

Il mondo dall'alto appare così lindo e ordinato, persino bello,  che forse il padreterno ne sarà fiero.

Appena sulla cima la luna si copre e anche le stelle, il suo raggio di luce è pervaso da un nebbioso pulviscolo argentato.

Man mano che il cielo si fa chiaro i puntini luminosi diminuiscono d'intensità fino a scomparire sopraffatti dalla luce del giorno che nasce.

Solo un bagliore rosa appare a Nord-Est oltre i nitidi profili dei monti, dal Pizzo al Pisanino ed al Cavallo dove brilla un ultima stella. La luce del giorno avanza inesorabile mostrando un cielo che rapidamente si è coperto e ingrigito ed è giorno fatto ormai quando, privi di speranza, abbiamo visto quel chiarore rosato  allargarsi alle nubi sovrastanti e, dietro al Pisanino, oltre i crinali d'Appennino, il sole s'è finalmente affacciato.

Un disco perfetto, arancione tenue con un punto di rosa, luminoso ma docile allo sguardo, inarrestabile, s'è alzato via via nel cielo dissolvendo le velature che nebbie incaute vi disegnavano. Man mano che avanzava il grigiore del cielo si faceva azzurro e bianco, i prati di smeraldo ed il mare da nero e grigio è diventato blu profondo, non s'era mai vista un'alba più radiosa.

Monte Sagro, 17/06/2006, ore 05,40.

 

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