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Monte Piglione

Da tempo l'avevo adocchiato salendo in auto all'Alto Matanna ed anche dal Prana avevo visto quella cupola erbosa ma ardita chiedendomi che monte fosse e da dove si potesse tentare quella ripida cuspide. Un'occhiata alle carte e lo battezzai: monte Piglione!

E' la prima propaggine meridionale delle Apuane ma per il suo aspetto è Appennino. Una rapida consultazione della guida, qualche informazione qua e là, un veloce studio della mappa ed eccomi qui.

Con Marco siamo partiti dalla Foce percorrendo per un paio di km la stretta stradina cercando un punto favorevole per la salita poi, arrivati a Rianchiani, senza tanti complimenti siamo andati su diretti fino all'antecima sud. Un lungo crinale punta in direzione nord fino alla cima vera dove i versanti precipitano su uno stretto canale.

Come spesso accade le cime più basse regalano le viste più belle ma è l'ambiente la vera ricchezza del Piglione

Il mare là oltre la sella di Campo all'orzo, vicino, regala mitezza a questa specie d'appennino tanto che della neve di due giorni fa non v'è più traccia, tutt'intorno invece di pascoli ci son terrazze una volta coltivate: patate, orzo ed orti, foraggio per le bestie.

Son questi posti privilegiati per le mezze stagioni, basta scendere un po' dal crinale, sistemarsi alla poventa per avvertire il tepore del sole sulla pelle, sulle palpebre chiuse che si colorano di rosso e s'avverte nell'aria, sulle terrazze incolte, intorno alle casette abbandonate ed ai pagliai che qualcuno continua a fare, s'avverte il respiro delle gente andata quasi i loro spiriti non si decidano ad abbandonare questi luoghi, come gli indomabili vecchietti che ancora vivono isolati nei fondovalle ben decisi a finir qui i loro giorni.

Vien voglia di viverci ancora, alzarsi al mattino indecisi se indirizzar lo sguardo alla marina, a Viareggio là in fondo o alla porta di Mosceta che sembra l' ingresso di un magico mondo di favole tra misteriose montagne di pietra.

Alla sera invece non ci sono incertezze, lo sguardo volge a sud oltre il rio delle Campore dove il  Prana, nel controluce, si fa sagoma scura; a seguire, nell'oro del mare, il grigio scoglio della Gorgona dove di sicuro altra gente si gode il tramonto.

Tornati all'antecima scendiamo per il costone sud-est fino alla Foce ma andarsene è un vero peccato.

 

La Foce - Rianchiani - M.Piglione sud - M.Piglione N. - crinale SE - La Foce

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Rianchiani

 Il Rio delle Campore

Sul crinale

Campo all’Orzo

Valico di Mosceta

Monte Prana