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Pane & Olio

Pania della Croce

Ci sono posti in cui uno sente di essere a casa, così sembra a me in Pania. Questi luoghi hanno per me un istintivo r

Faggi

Pania Secca

Cresta est

 Gorgona e Capraia

Pizzo delle Saette

La Pania dal C. dell’Inferno

Apuane meridionali al tramonto

ichiamo che non mi preme spiegare, semplicemente li amo.

Manco da tempo e mi rallegro quando, dalla statale di Garfagnana, la Secca m'occhieggia al di sopra dei boschi nella prima luce del giorno, irresistibile.

L'auto gira da sola ed in un battibaleno sono al Piglionico.

Il sentiero n. 7 s'inoltra nel bosco di esili faggi e supera i primi ammassi di pietre, avamposti dell'altipiano carsico della Vetricia, prima dei prati dell'Uomo morto e del rifugio Rossi dove avanzi di neve segnano il sentiero.

Sulla cresta Est ci troviamo in tre: un solitario che veste la divisa del soccorso, io ed un escursionista alle prime esperienze in questi luoghi mentre la sua compagna sceglie di salire per il canale dell'inferno.

La giornata è splendida, il sole non è più alto come in estate e i suoi riflessi indorano il mare già dal mattino.

Spendiamo un po' di tempo per individuare il golfo di Baratti, il porto di Livorno ed il monte Capanne nell'Elba, quella lingua di terra che s'insinua in mare dev'essere bocca d'Arno mentre la foce del Serchio non si riesce ad individuare.

Il primo scoglio grigio azzurro qui davanti è la Gorgona e quello appena più lontano Capraia e quel monte là in fondo dev'essere il monte Cinto in Corsica.

La scena ha un che di comico e di scontato, deja vu, ma è difficile sottrarsi, difficile abbandonarsi e rallegrarsi semplicemente di quel che vediamo, abbiamo sempre bisogno di fare il punto, controllare la situazione.

Mi vengono in mente quei salotti in cui non puoi godere di un'aria, un motivo, un verso di una poesia o di un quadro senza conoscerne l'autore e l'opera da cui è tratta. Quando è stata scritta o dipinta e perchè.

Sono la mia croce, smemorato come sono non ricordo mai titoli ed autori.

Ed invece a me piace abbandonarmi ogni tanto alla contemplazione di una cosa bella, sia un affresco che uno scoglio nel riflesso del sole, che mi parli la sua lingua e mi racconti, prima di sentire quel che ha detto ad altri mille.

Ma così dev'essere anche per gli altri e la cordata improvvisata si scioglie sulla cima, ognuno sceglie il luogo dove riposare o meglio dove volgere lo sguardo.

Per me scelgo la Gorgona: quello scoglio scuro che emerge da quel liquido dorato mi attira, non può essere altrimenti in fondo le isole sono o non sono cime di montagne?

Rientro per quell'immensa pietraia che è il canale dell'inferno che d'inferno ha solo il nome in questa gelida giornata.

Chiazze di neve gelata tornano a coprire il sentiero ed il suo scricchiolare mi fa compagnia, saltellando mi diverto a comporre un motivetto che mi sembra di aver già sentito, strano ... non mi sovviene il titolo. :)

 

 

Piglionico – P.degli Uomini della neve- cresta est – Pania della Croce – canale dell'Inferno -Rif. Rossi - Piglionico

 

25/06/2005

Per quante volte sia stato in Pania non mi stanco mai di tornare.

Dal passo degli Uomini della neve

Apuane meridionali

Cresta Est

Pania della Croce - cima

Pizzo delle Saette

Fioriture

Pizzo delle Saette

La montagna sembra una matrona massiccia ed imponente che si affaccia sul mare con il Forato la Pania secca ed il Pizzo delle saette che come damigelle gli tengono la veste.

Parto dal Piglionico perché mi piace scoprire la montagna a poco a poco cominciando dal bosco, come sono abituato in Appennino, che qui è di esili faggi, magri e mingherlini che pagano così lo spuntare da questo terreno roccioso.

Nel caldo di quest'inizio estate dopo il rifugio Rossi sono andato al passo degli Uomini della neve con l'intenzione di girare intorno alla montagna ed evitarne la salita.

Un tempo da Cardoso risalivano a Foce di valli e poi i ripidi prati per transitare da questo valico con le gerle e raggiungere la buca della neve, nel canale dell'inferno, a far provvista di ghiaccio per rinfrescare l'estate dei signori sulla riviera.

Da questo lato invece vi si giunge traversando il canale che precipita verso Fornovalasco con qualche passo esposto, ad una svolta si supera la cresta est della Pania e dallo stretto intaglio appaiono improvvise le Apuane meridionali e la Versilia.

E' questo un luogo privilegiato, di rara bellezza, che ogni volta mi stupisce per l'improvviso aprirsi e mutare del paesaggio e alimenta la mia fantasia , è il confine tra il bianco aspro dei calcari ed il verde dolce dei prati che scendono verso Foce di valli, poi più giù radi alberi, avanguardie di boschi rigogliosi, punteggiano questo velluto.

Dal mare giunge una brezza profumata e sostenuta che mitiga il calore di questi giorni, mi piace la brezza che mi sfiora la pelle e il profumo d'estate che l'accompagna e decido di assecondarla mantenendomi sulla cresta e salendo verso la cima della Pania che da qui mi appare solare e vicina.

La vetta è parecchio frequentata ma non m'importa perché mi trattengo poco, avrò altre occasioni per tornare, inseguo invece la brezza sulle creste fino al Pizzo delle saette  spaventando un gruppo di mufloni, femmine ed agnelli, e do il cambio ad un solitario che lo presidiava e si allontana appena arrivo.

Sul Pizzo non c'è tanto spazio, precipita da ogni lato ma è difficile esser disturbati, è rotto, aspro e desolato e nessuno sospetterebbe che sotto a quelle pietre affiorino coraggiose e minuscole fioriture.

Ritorno scendendo sui detriti della Pianizza e risalendo alla focetta del Puntone e qui, nei pressi degli appicchi del Colle della lettera, scopro un'altra buca della neve a cui s'accede strisciando in una stretta fessura, una cavità insospettabile, un pozzo all'interno stesso della parete come un chiosco in un palazzo rinascimentale in cui la neve s'è ammucchiata e si mantiene rendendo gelida l'aria.

Al rif. Rossi tanta gente scalza e gnuda a prendere il sole sulle panche e sulle sdraie, non mi riesce di trovar posto per bere la birra che mi concedo se non su per il prato, con attenzione però e mi chiedo dove si sarà nascosta quella viperella che qualche tempo fa trovai qui accanto alla sorgente.

 

 

Piglionico – Passo degli Uomini della neve (sent.7) – Pania della croce (cresta est) – Callare - Pizzo delle saette – Focetta del puntone – rif. Rossi – Piglionico (sent. 7)

 

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