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Pane & Olio

Monte Corchia

18/06/2005

Una volta tanto sono il primo al passo Croce, risalgo per i tornanti della marmifera bordati di fiori i primi 200 m finchè giunto sul versante marino, in vista di una galleria, l'abbandono.

Paleo

Giardini

La cava

Cima

Foce di Mosceta

Costola sud-est

Prendo un ripido pendio d'erbe, il paleo è vigoroso, al culmine della nuova crescita, lunghi e sottili steli portano già semi verdi e oltre la loro sottile barriera, sul costone che porta ai torrioni del Corchia, intravedo di nuovo i monti.

Costeggio i canali tra le torri dirigendomi all'ultimo, il più semplice, il Pirosetto.

Nello stretto solco il sole non è ancora arrivato e le rocce sono gelide, frequentate da lumachine nere, a voltarsi indietro, in questa penombra, le altre cime brillanti nel sole di questa estate quasi accecano.

Fuori del canale per prati ripidi mi porto sul crinale che porta all'antecima, tra le rocce ovunque è un giardino ed un invasione di bombi, api e farfalle .Qualcuno mi chiede cosa mai ci trovi su queste aride sassaie non capendo ciò che m'attira.

L'hanno fatto in tanti che me lo son chiesto anch'io ma non c'è da sorprendersi, anche le farfalle pur vivendo di fiori è sui sassi che si posano per catturarne il calore traendone l'energia.

Venendo qui ho scoperto che non ho bisogno di cercare cose nuove perchè ciò che di nuovo mi comunicano sono solo sensazioni e di quelle negli anni ne ho fatto provvista.

Mi basta un posto dove raccogliere i miei pensieri e l'animo si liberi perchè le emozioni sono dentro di me, accumulate nel tempo: incontri, parole, albe tramonti rievocano altri momenti già vissuti.

Conta allora la capacità di navigare nell'animo alla ricerca di ciò che già possiedo e questi sassi, che di certo hanno visto più di me, con la loro storia di milioni di anni, testimoni di avvenimenti eccezionali, mi raccontano un mondo immaginario e pur reale in cui tutto è armonia.

Raggiunta l'antecima percorro il crinale verso la cima quasi in apnea, fuggendo lo sguardo dal lato destro dove un taglio di cava obbliga a camminare come su un filo e raggiungo la vetta.

Non ho mai sostato a lungo quassù, di fronte ho il mare ed alle spalle le Apuane, mi sento circondato, o forse è la visione della cava a mettermi in agitazione ma l'armonia che mi ha accompagnato fin qui come al solito svanisce e non mi trattengo, subito scendo per il versante sud est, lungo la cresta che porta a Mosceta.

Al rifugio del Freo c'è sempre tanta gente, un gruppo di giovani scherza e ride, ascolto le schermaglie tra uomini e donne, un gioco vecchio come il mondo, scontato per chi l'osserva distaccato ma sempre intrigante a viverlo da protagonista, e di nuovo affiora il ricordo di emozioni vissute ed amori mai scordati.

 

Passo Croce - Canale del Pirosetto - M.Corchia- Costola Sud-Est - Foce di Mosceta - Fociomboli (sent.129) - Passo Croce.

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