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Pane & Olio

 

Monte Altissimo

20/07/02

Si fa sera

Capita di vedere alla sera il sole che rosso s'immerge, capita.

Capita di contar bischerate la notte all'addiaccio nell'attesa di vedere il sole che rosa si leva, capita.

Capita tra una bischerata e l'altra che sul mare brilli una striscia d'argento ed una luna quasi piena s'immerga, come una damina ti sorride dietro al ventaglio quando s'allontana ed i suoi occhi brillano di mille promesse.

Eh si capita ... da queste parti capita.

Le Gobbie - Passo degli Uncini - M. Altissimo

 

Monte Altissimo

Tra le guglie degli Uncini

Altissimo da Ovest

Bacio

Fuga di nubi

Autoscatto

Altissimo da Sud-Est

25/09/2004

Dopo i temporali di ieri la giornata s'è fatta splendida e non appena arrivo alla foce del frate, nonostante me l'aspettassi, la vista m'incanta.

Il mare appare turchese ed un po' agitato a giudicare dalla spuma abbondante sulla battigia, in controluce se ne vede l'increspatura e nell'aria limpida si contano le vele al largo della Palmaria.

Solo le isole fino alla Corsica sono leggermente velate ma di un velo leggero e trasparente che non nasconde niente, come le madonne del Botticelli.

Un po' per cresta ed un po' per sentiero sono andato al passo degli Uncini tra bianche guglie di marmo e, per la cresta Ovest, sull'Altissimo.

Tante volte su questo monte son stato a guardar le nuvole, certi giorni formano una compatta coltre d'ovatta che copre il mare, talmente fitta che vien voglia di tuffarsi tanto pare impossibile farsi male tra quei cuscini.

Altre volte, non appena il sole riscalda la valle del Giardino, la nebbia si alza lungo la parete sud fino a raggiungere la cima della montagna nascondendo la vista da questo lato ma oggi non c'è nebbia che tenga.

La giornata è talmente limpida e serena che si formano solo nubi di bel tempo, sono le più belle, le più simpatiche, abbelliscono il cielo interrompendo quel monotono blu.

Ne ho osservate due formatesi nel momento, sfrangiate apparivano scarmigliate come le ragazze appena alzate dal letto, ravvicinate si muovevano senza logica apparente ma è bastato lasciarle un attimo per osservare la loro ombra sul mare che le ho ritrovate unite, e così le altre fino a raggiungere tutte una stessa dimensione, come famiglie appena nate.

Si sono incamminate verso nord, in fila indiana, con l’andatura di chi non ha dubbi e sa cosa fare e dove andare.

Avrei voluto rimanere ancora sull'Altissimo ad aspettare il sole che si abbassa ed il mare che si fa ramato, là in fondo un altro Re Laurino ha coltivato il suo roseto , ma troppo lunghe son le giornate ed il sole ancora troppo alto gira, ed anch'io, a casa,  ho una nuvola che mi aspetta.

 

 

Le Gobbie - Foce del Frate (sent. 41) - P. Uncini - Altissimo (cresta ovest) - P. Vaso Tondo - Le Gobbie

M. Altissimo

10/06/2006

Salire sull'Altissimo dalle Gobbie è poca cosa ma le gambine protestano subito per una settimana con tanta auto e poi il mare di ieri per compiacere qualcuno.

Io c'ho provato, giuro, a sentirne i profumi, anche ieri sera dopo il ristorante su quella spiaggetta di sassolini finissimi con le stelle e la luna quasi piena. Le luci del moletto formavano una lunga scia luminosa fino alla lucciola rossa del faro e il mare forse per compiacermi, sbagliando, s'era fa

Passo degli Uncini

Trincea

Linum perenne

Altissimo cresta est

tto liscio e piatto che pareva unto.

Cc ciò ... cc ciò ... faceva pigro come me quando dormendo sollevo il labbro, e l'odore delle alghe, di pesce, e quella cima che legava una barchetta e pigolava, come un pulcino fioco che ha perso la chioccia ... ma erano odori.

Di profumo ho assaporato solo la cannella sulle labbra della mia ragazza per una goccia di liquore.

Risalendo Grotta Giancona nel bosco, invece, sentivo profumo di cellulosa, di legna, di foglie rotte, di mucido, di funghi.

Immediatamente prima del passo degli Uncini c'era una fioritura di Pinguicole con le foglie piene di piccoli insetti, dal passo, a destra, ho fatto un salto fino all'ultima quota dove sta una trincea che domina la valle del Giardino e Bocca di Magra fino a Portovenere, è una trincea della linea Gotica, della brigata Monterosa.

Tempi tristi quelli, non doveva esser bello per chi stava dall'una o dall'altra parte e anche per chi semplicemente stava in mezzo.

Ringrazio quella generazione per avermi risparmiato quell'esperienza, ma il tempo passa, le cose si dimenticano, le fazioni si rifanno e io cerco di conservarne il ricordo, non per celebrarne una parte, ma per piangere su quel disastro.

Mi son diretto verso la cresta est per sentiero fino ad un grosso albero con segnavia del parco, sulla cresta ho notato una frana, non la ricordavo, forse è recente, così ho continuato sulla traccia, peraltro disagevole, che taglia il pendio occidentale del monte.

Risaliti qualche decina di metri di quota un ometto segnala una deviazione con vecchi e stinti bolli rossi che seguendo piccole cenge portano sulla cresta.

Siamo alla vigilia dell'estate e le creste sono un giardino roccioso con fioriture di ogni genere e sulla spianata sommitale, prima della cima, sul versante nord dove attecchisce un po' d'erba ho trovato cespugli dei miei preferiti: gli azzurri e delicati fiori di lino.

Sulla cima c'era gente, una procace e curiosa signora bruna mi ha chiesto se viaggiassi sempre solo ma non credo avesse progetti, un'altra bionda, ancor più graziosa, mi ha offerto la sua insalata.

E' arrivato anche Massimo coi suoi cani, l'avevo visto col binocolo provenire dal Pasquilio; aveva in mente il monte dei Ronchi, così ho lasciato le signore con i loro compagni e l'ho affiancato per un tratto, lasciandolo ho provato ammirazione pensando alla strada che doveva ancora fare per tornare al suo furgone.

E intanto odoravo i miei di profumi, d'erba, della pelle dopo il sole e dell'aria che sapeva di capre.

Le Gobbie - grotta Giancona - M.Altissimo - Passo del vaso Tondo - Cave Fondone - Le Gobbie

 

 

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