Home
Cose così
Diario
Mangiari di casa
Home

Pane & Olio

Libro Aperto

04/06/2005

Quando una cosa piace bisogna farsela durare mi diceva la nonna, per questo ho camminato lentamente per

Geum Montanum

Marmotta

Linum perenne

Laghetto nivale

Rododendri

Nebbia

Preghiera

quasi un'ora su una strada bianca, pianeggiante o quasi, attraverso un bosco di grandi abeti dal tronco coperto di licheni. L'aria fresca del mattino profumava di resina ed il sole filtrava a macchie tra le chiome.

Ma ogni bella cosa dura poco e presto arrivo alla Verginetta o Dogana, non ho ben capito quale sia l'una o l'altra, gli abeti finiscono e la strada comincia a salire, i crinali si mostrano verde intenso con chiazze di neve nei canali più in ombra.

Salgo per il vallone dei faggi in una natura che si risveglia, uno scoiattolo mi fugge tra i piedi e vicini sento abbaiare i caprioli, più avanti, lungo il solco che scende dal paginone del Libro Aperto, l'acqua ruscella con bella musica alimentata anche da una grossa chiazza di neve e una marmotta si affaccia prudente al bordo della tana.

Prima di raggiungere lo spartiacque una traccia piega a sinistra e si dirige sul crinale che va verso il Cimone. E' uno dei crinali più belli d'Appennino, si stacca trasversalmente dalla catena incuneandosi in Emilia.

Ll'ho percorso tra leggiadre dune erbose e laghetti nivali fino al monte Lagoni, dove rapidamente perde di quota per poi risalire al Cimoncino ed al Cimone, e poi di nuovo indietro fino al monte Rotondo, prima cima del Libro Aperto.

E' il solo posto che conosco in Appennino dove fioriscono i rododendri e proprio qui, al culmine delle roccette che una corda un po' lisa dovrebbe aiutare a risalire, li trovo all'inizio della fioritura.

S'è fatto mezzogiorno e di là dalla valle le nubi hanno già acchiappato il Giovo e Campolino e tra un po' saranno qui, ma non c'è da temere, lo fanno sempre e non mi affretto. Si sta troppo bene quassù.

Intanto la nuvolaglia veloce attraversa la valle e mi sorprende, buca la sella tra le pagine, le cime del Libro Aperto sembrano galleggiare lievi tra questi vapori.

La nebbia il sole ed il vento giocano, sembrano scherzare, è tutto un turbinare, un ribollire, un rifrullo, si rincorrono come gli uccelli a primavera quand'è tempo di nidi e d'amori, è l'energia della natura che bonaria si manifesta.

Io mi ci tuffo dentro e tra banchi di nubi e spicchi di sole salgo cima Belvedere e scendo per lo 00 verso il passo seguendo i cippi del granduca fino a che il cielo finalmente si libera e l'azzurro è segnato solo da innocue pecorelle.

 

 

Abetone – Libro Aperto – M.Lagoni – Libro Aperto - Abetone

 

Libro Aperto

09/09/2006

Già dal mattino in pianura la giornata si presentava afosa mentre alla Doganaccia un vento fresco e sostenuto da nord agitava gli alberi.

Libro Aperto

passo Croce Arcana

Nebbia

Pino Mugo

Crinale da cima Tauffi

Crinale dal Libro Aperto

Ancora verdi volavano le prime foglie: ganze, mi garbano mi son detto, sono le più ardite, le più intraprendenti. Non aspettano di morire sugli alberi ma si staccano dai rami per vivere e conoscere il mondo.

Le ho guardate frullare mentre sciamavano sostenute dalla corrente, danzavano nell'aria senza una meta apparente, sembravano soffermarsi indecise poi affondavano in un altra direzione per rallentare di nuovo, fermarsi e riprendere la danza alla prima folata.

Somigliavano a quei gruppi di vedove curiose che i pullman turistici scarrozzano per le nostre città d'arte.

In fondo il mondo è più semplice di quel che sembra, non siamo poi tanto diversi dalle altre creature, animali o piante, appena un po' più complicati.

In un battibaleno sono arrivato alla Croce Arcana, era giorno fatto ma la luna non era ancora tramontata, appariva quasi piena, rotonda e bianca contro lo sfondo blu del cielo, eterea, come fatta di vapore.

La burraschetta della notte aveva rinfrescato l'aria e nuvole compatte, basse, ristagnavano a valle sul versante emiliano.

Il vento le ingarbugliava e a folate attraversavano il crinale alternando sprazzi di sole e cielo sereno ad altri di nebbia fitta.

Passeggiare sul crino d'appennino in queste condizioni è suggestivo, i pascoli appaiono a tratti tra le nubi e son già vestiti d'autunno, alternano tratti ingialliti ad altri dove i mirtilli virano al cremisi.

La nebbia mi regala un angolo per volta di questo mondo come a presentarmelo, ogni cosa, tratti di sentiero, rocce, cippi del granduca, appaiono all'improvviso in solitudine, quasi pretendessero un incontro personale, in confidenza.

Poi fatti pochi metri il sole si mostra prima pallido e in seguito di nuovo splendente ma già da quell'azzurro rivedi poco oltre il muro di nebbia che ti attende mentre veloce scavalca il crinale per perdersi nella val di Lima.

Vado avanti così fino ai Balzoni dove diventa evidente che il gioco sta per finire, le schiarite si fanno più ampie e si possono osservare gli ultimi sbuffi di nebbia, sempre più piccoli e radi, attraversare in lontananza lo spartiacque e quando arrivo a Cima Tauffi il giorno ormai è limpido e sereno.

Davanti a me il crinale, leggermente mosso, si abbassa superando di slancio la piccola punta di monte Lancino e sale verso la mole massiccia del libro Aperto dove un branco di corvi cerca la colazione.

Si allontanano quando risalito il lungo groppone arrivo sulla cima di monte Rotondo proprio mentre tre anziani turisti stranieri scendono verso l'Abetone.

Sarei tentato di seguirli ma non conosco gli orari, magari dovrei aspettare per ore la corriera in quella piazza che altro non è che un immenso parcheggio e poi la funivia ...

Troppa fatica, meglio tornare sui miei passi, divertirmi ad individuare le mie impronte, il che non vuol dire ripercorrere la strada fatta perché non è uguale, ne cambia lo sfondo e la prospettiva, come entrare ed uscire da uno specchio, anzi, meglio, come rivisitare un attimo di vita già vissuta.

Doganaccia - Croce Arcana - Libro Aperto

 

[Home] [Cose così] [Diario] [Mangiari di casa] [Home]