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Foce Rasori (Di foce in foce)

Di foce in foce

I castagni del Vergheto sono imponenti nonostante l'abbandono, anche se qua e là cominciano a vedersi i primi cedimenti, e coprono ambedue i versanti del crinale su cui è adagiato l'alpeggio, tra di loro i picchi si danno un gran daffare, è tutto un ticchettio, veloce, come una raffica quasi fossero caricati a molla.

I Castagni del Vergheto

Monte Rasore e Grondilice

Punta Questa e Torrione Figari

Vecchi argani

Vergheto

Primavera

Le casette insistono su di un prato verde e rigoglioso e rievocano vecchi tempi quando questi luoghi eran vivi e vissuti.

Il mare è qui vicino, lo si vede tra i rami dei castagni, a occhio mi sembra la costa di Bocca di Magra e Punta Bianca, scommetto che con il vento di tempesta se ne sente il rumore.

Per raggiungere Foce Luccica dopo l'alpeggio il sentiero è invaso da uno strano tipo di ginestra, fiorita ma piena di spine.

Dopo la foce l'ambiente si fa selvatico, il sentiero attraversa in quota i versanti dello Spallone e del Sagro alla testata del canal Regollo, al di sopra della traccia insistono vecchie cave, per fortuna abbandonate, ed una dietro l'altra si attraversano i resti di lizze vertiginose che raggiungono il fondo degli stretti solchi.

Ne ho esplorata qualcuna per raggiungere le cave sovrastanti e non è stata cosa semplice.

Ho proseguito fino alla foce di Vinca e poi a quella di Navola dove mi è stato chiaro che non ce l'avrei fatta a raggiungere il Grondilice per le gambe arrugginite, o forse perché gli anni passano anche per chi ne ha già abbastanza, allora son salito su Monte Rasore e poi all'omonima foce, giusto in tempo per assistere al gesto di vittoria di un alpinista che aveva  appena raggiunta la cima di Punta Quèsta.

Son poi tornato indietro sostando ad ogni foce per godermi il sole ed il vento che  scompigliava il paleo secco, quasi canuto, così sottile che vibrava ad ogni brezza, la stessa brezza che lieve mi carezzava il volto, una carezza leggera, vellutata, amichevole e coinvolgente come quella di una donna dopo l'amore.

Il vento sul viso e nelle orecchie ha un suono che per quanto abbia cercato non so ridire, somiglia a quello che si sente in una conchiglia ma più invadente e porta via ogni altro rumore recandone di nuovi, lontani e misteriosi.

Attraversando le bore del Sagro mi son fermato spesso per la pace che regna in questi luoghi nonostante le testimonianze di frenetiche attività passate: le lizze, le cave, i ruderi della casa dei Pisani e della casa al Riccio con ancora i macchinari per il filo e poi, ancora, le capanne dei pastori a Navola ed i ruderi del rifugio Pisano dove si pernottava quando ancora le cime chiedevano lunghi avvicinamenti.

Adesso tutto questo non c'è più e questi luoghi son di nuovo selvatici e solitari, c'è solo silenzio, silenzio, silenzio ... quanto durerà?

Sul prato del Vergheto, alla sera, due ragazzi facevano l'amore, o almeno mi sembrava, in principio li ho quasi maledetti, visto l'acrobazie che ho dovuto fare per non disturbare, ma poi ho pensato che era l'ora che qui si tornasse a vivere. :-)

 

Case del Vergheto - F. Luccica - F. di Vinca (38) - F. di Navola (173)- M. Rasore - F. Rasori

 

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